Congiunzione Luna e Venere in Cancro

Per il mese di giugno, la congiunzione di Luna e Venere avviene in Cancro, lunedì 10, esattamente alle 11.28.
L’incontro tra le due signore del cielo si verifica sull’8° grado del segno, concentrando così i loro raggi benefici sulla prima e sull’inizio della seconda decade dei segni d’Acqua e di Terra (con effetti più manifesti per Vergine e Toro rispetto al Capricorno, che avrà maggiore difficoltà a lasciarsi andare all’influsso “emolliente” di questa congiunzione). Bilancia e Ariete proveranno un’intensa nostalgia per tutto ciò che attiene ai valori e ai simboli cancerini: accoglienza, dolcezza, femminilità, tutto ciò che sa di “nido”, le radici, la voluttà, la pigrizia, persino il permettersi di essere “fragili“. Raccomando anche a loro di lasciarsi andare a questa onda gentile.
Ma, al di là del segno cui si appartiene, questo è un aspetto particolarmente favorevole alle donne. È la giornata del mese in cui concentrarsi su noi stesse, su ciò che ci dà piacere e gioia. I due astri del femminile si uniscono, e per di più in un segno in cui entrambi sono di casa, a proprio completo agio. Ciò significa che possiamo trarre diletto da ogni attività, occupazione e interesse prettamente femminile, e soprattutto la capacità di creare armonia, di favorire l’unione tra gli amici e i familiari. Ecco che allora la serata di lunedì (ma anche quella di stasera) diventa una serata ideale per organizzare una festa, possibilmente a casa (il segno del Cancro rappresenta anche la nostra abitazione), oppure in un locale intimo, non troppo spersonalizzante: meglio i luoghi piccoli o raccolti. Anche un concerto, una serata in un locale con la musica dal vivo è un palcoscenico ideale perché le Dee si manifestino dispensando gioia e calore.
Se non avete l’occasione di festeggiare (può essere anche una cenetta improvvisata al lume di candela), dedicatevi alla cura di voi stesse, a godere sensualmente del vostro corpo: un bagno con sali profumati, un massaggio ayurvedico, andate a farvi acconciare i capelli dal vostro parrucchiere preferito.
Un rituale per onorare le due Dee può essere quello di truccarsi e profumarsi, anche se non si prevede di fare nulla di speciale, di indossare i propri abiti e gioielli migliori (Venere ama il rame, i diamanti, il quarzo rosa, l’opale, la tormalina verde e rosa, lo smeraldo, l’amazzonite), ma anche di soffermarsi a meditare su una conchiglia, o in riva a un lago o al mare, o presso una fonte d’acqua, in un luogo mariano, per esempio. Non solo: curare i fiori sul balcone o in giardino, disporli al meglio in un vaso sono attività dove il tocco di Veenre si manifesta senza dubbio.
Ma perché disturbarsi ad “agghindarsi” se magari si è senza qualcun altro con cui condividere la festa? Perché, per attivare i favori di Venere, un prerequisito è amare e onorare la bellezza, dentro di sé prima di tutto. La trasandatezza, il disordine, la bruttezza, sono tutti fattori che a lungo andare portano alla depressione.
L’autostima è un’altra delle qualità di Venere, senza la quale non è possibile il vero amore (chi non ama se stesso è incapace di attrarre il vero amore: al massimo attrarrà brama di possesso, concupiscenza e avidità) e che attiva la capacità di vedere ciò che di positivo c’è in noi e negli altri.
Provate a onorare la Dea che è in voi, a rimirarvi nello specchio ritrovando la fanciulla in fiore che siete o che eravate, e la donna piena e potente, già completamente manifesta, che siete o che sarete, e vedrete nei prossimi giorni come questo vi porterà gratificazione. Gratificazione è una delle parole chiave di Venere, una gratificazione che non riguarda tanto l’ego (un fattore dell’orgoglio), quanto la forza del femminile che non sempre riusciamo a esprimere al meglio. Rendendo onore alla Dea, alla schiuma del mare, alla conchiglia, alla sensualità che è caratteristica di questo periodo in cui la primavera è nel suo pieno rigoglio, manifestiamo noi stesse le qualità della Dea. Così facendo, attrarremo dall’esterno questi stessi omaggi e manifestazioni di ammirazione e stima verso quell’identità e quelle potenzialità che noi per prime saremo state capaci di scorgere dentro di noi.

Questo post fa parte del progetto “La Danza di Venere”, che da luglio sarà un programma a sé stante.

Monica Amarillis Rossi

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